Intervista con il cliente
L'intervista di oggi vede come protagonista una persona che si è ritrovata a soffrire di ansia, attacchi di panico e depressione .
Salve, posso chiederle come ci si rende conto di soffrire di questi disturbi?
La risposta non è così semplice come potrebbe sembrare, è molto difficile ammettere a se stessi di non avere il controllo sulla propria mente e di riflesso sul proprio corpo. Chi soffre di questi disturbi spesso li confonde con malattie gravi e/o sconosciute e cerca di trovare soluzioni attraverso una serie infinita di analisi.
La verità è che il cervello si trova in una costante situazione di panico e allarmismo ed invia segnali fuorvianti al corpo che possono essere scambiati per una malattia. Nel mio caso purtroppo non essendo a conoscenza di questo meccanismo ho creduto per molto tempo di essere malata , solo grazie all'aiuto della mia famiglia che mi ha incoraggiato nell'assunzione di farmaci ho potuto constatare un effettivo miglioramento anche nei problemi fisici [ avevo perso ormai venti chili ].
Ha parlato di farmaci, secondo lei sono la risposta giusta per chi soffre di questi disturbi?
Non è detto, dipende molto dalla gravità dei casi, alcune situazioni possono "risolversi" con la psicoterapia; nel mio caso l'assunzione di farmaci regolare era necessaria. Posso dire che questi farmaci aiutano ma non sono la soluzione, è importante sapere che fanno effetto dopo circa un mese di assunzione ed in questo mese si verifica spesso un peggioramento dei propri sintomi ma non bisogna scoraggiarsi per questo. Ciò che consiglio a chi soffre di questi disturbi in maniera grave è sì l'assunzione di farmaci prescritti da un professionista ma anche un supporto psicologico che indaghi a fondo nelle problematiche che scatenano queste situazioni.
Quali sono le principali difficoltà che si incontrano soffrendo di questo disturbo?
Ovviamente non si può generalizzare poiché ogni caso è diverso, posso senza ombra di dubbio parlare di ciò di cui ho esperienza.
Sono caduta in questo circolo vizioso a seguito di una serie di eventi spiacevoli, i sintomi fisici sono stati talmente forti da convincermi che avevo una malattia grave ed è stato e sarà un percorso tutto in salita. Per quanto riguarda le principali difficoltà devo purtroppo dire che sono una marea, nei momenti peggiori non ero in grado di uscire di casa o di alzarmi dal letto senza aiuto e gli attacchi di panico erano continui durante la giornata; ai miei occhi non c'era via d'uscita e la vita aveva totalmente perso di significato. Anche se circondata dalla famiglia ero sola, intrappolata nella mia mente ; era come se fossi sorda , non riuscivo a sentire le parole di chi mi circondava perché ascoltavo unicamente il mio dolore.
Una grande difficoltà per me è stata uscire di casa, il supporto della mia famiglia è stato fondamentale ed a piccoli passi sono riuscita a guadagnarmi una parvenza di normalità; passando gradualmente dalla breve uscita [ sempre accompagnata da qualcuno ovviamente ] all'essere in grado di uscire nuovamente da sola in autonomia.
Quando si hanno degli attacchi di panico si perde a volte il controllo del proprio corpo, mi è successo spesso di avere tremori fortissimi o di non sentirmi parti del corpo; il non riuscire a controllarsi diventa poi un pensiero ed una paura, paura che tutto ciò possa verificarsi quando si stà in mezzo alle persone.
Ha parlato di paura, qual' è la paura più grande?
Senza ombra di dubbio la paura della morte, paura ogni notte di addormentarsi e non svegliarsi più, paura di perdere qualcuno caro. Ogni cosa anche piccolissima viene ingigantita dalla mente e si viene sopraffatti. La paura diventa in ogni istante protagonista della vita e diventa talmente forte che riesce a togliere le prospettive future ed il desiderio di restare in vita se il futuro che si prospetta sarà tanto doloroso quanto il presente.
Saprebbe descrivere cosa si prova durante episodi di attacchi di panico?
Parto con il dire che ciò che si prova è probabilmente diverso per ognuno di noi , posso fare un esempio con il mio primo attacco di panico vero e proprio [ dico vero e proprio poiché in passato avevo provato senso di oppressione o difficoltà nel respirare, ma a confronto con ciò che poi ho vissuto erano semplici episodi di ansia ]
Era una sera di fine luglio, ero in vacanza e con la mia famiglia eravamo andati a mangiare una pizza. Due sere prima avevamo mangiato nello stesso posto ed una volta terminato durante la passeggiata di ritorno verso la casa che avevamo affittato abbiamo assistito ad un tragico incidente in cui ha perso la vita un bambino. Appena entrati nella pizzeria tutto sembrava normale, arrivata la pizza però mi è bastato mangiare una fetta per provare una fortissima difficoltà nel respirare. Mi hanno accompagnato fuori ed inizialmente ho provato a mantenere la calma, ma non è così semplice avere il controllo sentendo di non riuscire a respirare, volevo togliermi da quella situazione in mezzo alle persone che passeggiavano [ dopo la grande folla dell'incidente è stato difficile per me tornare in mezzo alle persone e soprattutto passeggiare vicino alla strada ] ho provato dunque ad alzarmi per camminare sino all'appartamento ma fatti letteralmente due passi il cuore ha iniziato a battere velocissimo, mi sono dovuta subito sedere e non solo non riuscivo a respirare ma avevo anche iniziato a tremare in maniera incontrollata, la nausea era fortissima e dopo esser tornata in appartamento con un taxi insieme alla mia famiglia i sintomi ed il dolore non sono passati. Quello è stato l'inizio di una ripida discesa, fortunatamente ad oggi posso dire che va meglio, ma qualche strascico lo porto ancora con me [ esempio banale : ho ancora difficoltà nel mangiare quando sono fuori casa, ordino sempre le stesse cose per evitare di provare in continuazione quel senso di soffocamento che poi dura per giorni interi].
Cosa le è stato di aiuto nel percorso di miglioramento?
Senza ombra di dubbio il sostegno della mia famiglia è stato fondamentale, posso dire che dopo l'assunzione del farmaco mi hanno aiutato molto delle semplici attività che tengono occupata la mente [ leggere libri, accudire i miei animali ecc...] il segreto è tutto nel riprendere a fare attività e nel reinserirsi nella società a piccoli passi e senza fretta; ho imparato in questi ultimi anni che è inutile essere sempre alla ricerca della perfezione, bisogna semplicemente aprire gli occhi e notare tutti quei piccoli passi che portano piano piano ad un grande cambiamento.
Rilascio questa intervista oggi perché spero che leggendola chi inizia ad avere questi disturbi non pensi subito al peggio ma sappia che questi disturbi esistono e che con il tempo si può imparare a conviverci.
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